Il tempo stringe: secondo una pubblicazione di Transparency International, più della metà degli Stati membri dell'Unione Europea non ha ancora presentato un progetto di legge per l'attuazione della Direttiva UE 2019/1937, che proteggerà coloro che denunciano violazioni della legge europea. Ma qual è il motivo di questa situazione? Il problema è insignificante? Difficile. Proteggere le persone che hanno il coraggio di denunciare le violazioni non dovrebbe essere punito con una rappresaglia. Purtroppo, la realtà è diversa. Dopo gli scandali di Snowden, del diesel o della carne avariata, il modo in cui vengono trattati gli informatori ha indotto molte persone a non denunciare le violazioni, ma ad accettarle e ad andare in pensione nel modo più indolore possibile. Snowden ha dovuto emigrare, il dipendente che ha pubblicato il video della mensa durante la pandemia COVID19 presso il noto macello è stato licenziato in tronco. Il camionista che ha denunciato la rietichettatura della carne avariata è stato cacciato dall'azienda.
Le storie tristi e profondamente commoventi degli informatori, e le sofferenze vissute da loro e dalle loro famiglie, potrebbero riempire intere biblioteche. Eppure gli Stati membri si rifiutano di legiferare. È perché temono l'onere amministrativo? O perché dovrebbero dirottare da altri dipartimenti il denaro non destinato a questo scopo, o perché dovrebbero gestire le inevitabili conseguenze della pubblicazione dei rapporti? Oppure si tratta della lobby di aziende private e potenti che vogliono continuare a risolvere i loro problemi a modo loro? Molte domande che preoccupano i governi degli Stati membri interessati. E cosa farà la Commissione Europea se gli Stati membri non riusciranno ad approvare una legge in tal senso?
Resta da vedere come la società e la politica risolveranno questo dilemma.
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DISS-CO® è un'azienda innovativa di tecnologia legale con una forte attenzione all'eGRC e al RegTech. Costruita da investigatori esperti nell'individuazione di frodi e altre violazioni in vari settori.
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